AMG, AMS, AAP, ACoS… Cercare di tener traccia di tutti questi acronimi è abbastanza per creare confusione nella testa di chiunque. Ma i brand e le agenzie pubblicitarie stanno gradualmente imparando il linguaggio dell’advertising su Amazon, che sempre più fa competizione a Facebook e Google.
Amazon Media Group (AMG) è il team che lavora coi marketer che hanno accesso alle due piattaforme di advertising primarie: Amazon Marketing Services (AMS) e Amazon Advertising Platform (AAP).
AMS (Advertising)
Amazon Marketing Services è un pacchetto di servizi di advertising pay-per-click (PPC) disponibile tramite un portale self-service. AMS offre tre diversi prodotti: Sponsored Products, Headline Search Ads, Product Display Ads.
I brand creano e gestiscono le campagne utilizzando questi tre servizi o tramite la dashboard AMS (per i Vendor) o tramite il loro account Seller Central.
Gli store di Amazon sono un’ulteriore e più recente aggiunta al pacchetto, e offrono ai brand una via per pubblicizzare il loro assortimento di prodotti su landing page personalizzate.
Il PPC su Amazon è strettamente legato alle revenue. I brand possono, e dovrebbero, aspettarsi di vedere un ROI chiaro sulle loro campagne PPC. Una domanda comune è che tipo di ritorno bisognerebbe aspettarsi, ma è quasi impossibile da rispondere, anche a livello di categorie di prodotto.
AAP
Amazon Advertising Platform è la Demand Side Platform (DSP) di Amazon, ed è disponibile come servizio gestito direttamente da Amazon, o self-service tramite agenzie accreditate (qui ti spieghiamo come funzionano). Permette ai brand di raggiungere l’audience di Amazon su siti terze parti e app, tramite formati di annunci come:
– Desktop e mobile web display ads
– Mobile banner ads
– Mobile interstitial ads
– Video ads
Comprare un media di AAP è l’unico modo in cui i brand possono targettizzare specificamente i clienti Amazon fuori da Amazon stessa, e anche sugli altri siti di proprietà di Amazon.
Le campagne AAP possono essere efficaci, costruendo awareness su brand e prodotto. Ma se le intenzioni di un’azienda sono di investire su un advertising che abbia un impatto diretto sulle vendite, AAP potrebbe non rappresentare l’investimento migliore.
Opzioni di targeting su AMS
Le campagne AMS appaiono ai clienti su Amazon: il targeting è primario a livello di keyword. Le campagne di Product Display targettizzano ASIN specifici.
Le campagne Sponsored Product, uno dei tipi più popolari, possono essere impostate come manuali o automatiche. Con le campagne manuali, i brand possono trargettizzare le keyword utilizzando i match “broad”, “exact” e “phrase”, o anche aggiungere keyword al negativo.
Opzioni di targeting con AAP
AAP permette ai brand di suddividere i clienti in segmenti di audience, basandosi sull’intento stesso del cliente.
Le core audience di Amazon sono segmenti predisposti da Amazon stessa. Sono un mix di comportamento, contesto e demografica:
– I segmenti In-Market includono audience che al momento mostra segnali di intenzione all’acquisto all’interno della categoria.
– I segmenti Lifestyle includono audience di clienti abituali di una categoria su base a lungo termine.
– I segmenti Contextual raggiungono l’audience in tempo reale nel momento in cui cerca e naviga su Amazon.
– I brand possono anche targettizzare audience che ha cercato il loro brand o visto il loro prodotto, o escludere chi l’ha già comprato.
Incorporando queste opzioni di audience granulare, i brand possono targettizzare potenziali clienti tramite un presunto intento d’acquisto futuro. Questo crea una strategia estremamente potente che va ben oltre il semplice remarketing.
Le piattaforme di advertising di Amazon sono ancora agli inizi
Insieme, questi servizi offrono circa gli stessi vantaggi che Google e Facebook offrono ai marketer. Comunque, Amazon sta ancora sviluppando vari strumenti di advertising. Infatti, alcuni aspetti dei servizi che offre sembrano essere ancora diversi anni indietro rispetto alle offerte PPC di Google.
Forse la parte più importante del pacchetto di advertising di Amazon è la possibilità di integrare i dati in una attribuzione multi-touch, che permetterà ai marketer di definire meglio i segmenti di audience e targettizzare i clienti tramite un approccio più olistico.
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